L’obiettivo del concorso in due fasi, a procedura aperta, è quello di ampliare e ripensare lo spazio della corte interna del Palazzo del Collegio dei Nobili e riorganizzare gli spazi del Museo Egizio di Torino che, in occasione della celebrazione del bicentenario, proporrà una più ampia offerta al pubblico e una maggiore attenzione nel campo della ricerca, dell’accessibilità e dell’inclusione.
La commissione ha ritenuto la proposta dello Studio OMA particolarmente attenta alla ricerca storica sulla città di Torino e sulla fabbrica, giungendo a un progetto di ampio respiro culturale che con cura lavora con l’esistente non trascurando gli aspetti più innovativi.
Un progetto che darà un grande contributo non solo al museo ma all’intera città.
Le cinque proposte finaliste, presentate dai raggruppamenti: David Gianotten (O.M.A. – Office for Metropolitan Architecture); Kengo Kuma (Kengo Kuma & Associates); Giuseppe Bove (Pininfarina Architetture); Carlo Ratti (Carlo Ratti Associati); Jette Cathrin Hopp (Snøhetta), hanno, in diversi modi e con differenti proposte architettoniche, innescato un interessante dibattito culturale sui temi della trasformazione e sui processi di rigenerazione architettonica e urbana.
L’intervento verrà realizzato entro ottobre 2024.