“I DO YOU”. Neue Nationalgalerie tra anarchia e femminismo

di Web Staff

Compasses Magazine

È già dall’ambiguità del titolo che l’artista berlinese Monica Bonvicini mette in atto quei meccanismi di messa in discussione che pervadono l’intera esposizione: I DO YOU

A chi si rivolge questo imperativo? Allo spazio? All’istituzione? Chi è l’oscuro oggetto del desiderio?

“I do you” è la mostra site-specific (25 novembre 2022 – 30 aprile 2023) attraverso cui l’artista Bonvicini elabora nuove riflessioni su un tema a lei caro: le relazioni tra le questioni di genere e l’architettura, offrendo una voce femminista alla Neue Nationalgalerie.

L’iconica architettura progettata da Mies van der Rohe e inaugurata poco prima della morte del grande architetto (1968), cuore pulsante del Kulturforum, cambia volto. L’artista berlinese la trasfigura per restituire un’altra immagine al padiglione, quindi un’altra possibilità a questa icona dell’architettura del XX secolo, recentemente restaurata.

I caratteri modernisti sono stravolti dal gesto artistico: la trasparenza è cancellata dalle installazioni site-specific nello spazio della hall, il disegno preciso, proporzionato, scandito da un ritmo puntuale e armonico della facciata è rotto dal grande pannello-specchio che annuncia l’esposizione.
Lo spazio interno è alterato dalle relative opere dell’artista elaborate negli anni Novanta.
Nell’area del podio l’installazione audio Retrospective pervade lo spazio.
Opere scultoree, luminose, cinematografiche e sonore, fanno eco a un discorso femminista e provocatorio, da anni al centro dei temi affrontati dall’artista.

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