Professore di progettazione architettonica alla facoltà di Architettura di Napoli, cofondatore del gruppo notissimo di contro-scuola di architettura e design Global Tools insieme – tra gli altri – a Mendini, Sottsass e Branzi, è stato tuttavia un compasso d’oro vinto nel 1981 a dargli notorietà internazionale, con il bellissimo progetto elaborato per Alessi di una caffettiera napoletana. Un progetto che lo aveva impegnato per anni nella ricerca di sinergie con le maestranze locali e in particolare con gli artigiani di Rua Catalana.
Ne vincerà poi un secondo, nel 2014, per il suo impegno sociale. E della cooperazione e della partecipazione Dalisi ha fatto cifra stilistica del suo fare progettuale, che si trattasse di architettura, design o progetto urbano.
Sin dagli anni Settanta, mosso da una vocazione alla relazione, la sua prassi progettuale ha coinvolto attori esterni: bambini, emigranti, anziani. La sua architettura d’animazione che tesse col contesto un una relazione fattuale e che sperimenta dapprima al Rione Traiano e che poi continuerà a sperimentare in tutti i luoghi dell’emarginazione, Scampia, la Sanità, Ponticelli.
Si spegne a Napoli, in 9 aprile, quasi novantunenne, lasciandoci una delle più ricche pagine di architettura contemporanea.