“Essere moderni è incarnare e trasformare, piuttosto che simulare un atteggiamento” dichiarano gli architetti, che in questa direzione hanno sviluppato il progetto.
Immaginare un remodeling project per una delle opere più note di Franco Albini e Franca Helg non deve essere stata una sfida semplice. Eppure, Ippolito Pestellini Laparelli e il suo team sono riusciti a conciliare le necessità contemporanee, l’adeguamento funzionale e impiantistico con il completo rispetto di quei caratteri modernisti che hanno reso questa opera “un’architettura tecnologica per un contesto storico”, come definita dallo storico Reyner Banham.
L’impianto di facciata, con la caratteristica disposizione dei telai in acciaio, che nella sua partitura richiamava le modanature tipiche dei palazzi romani, è stata preservata e scandisce il ritmo delle nuove componenti aggiunte dallo studio milanese: un ascensore panoramico che caratterizza la facciata laterale, e l’apertura del sesto piano, che rispecchia l’originale volontà dei progettisti, come testimoniano i primi disegni di progetto del 1957. Lo studio milanese è inoltre intervenuto sul completo rinnovamento degli interni del sesto piano come parte integrante dell’architettura di Albini e Helg, con luci, espositori modulari e superfici che esaltano le caratteristiche del progetto originale.